ARTICOLI RIGUARDO ABUSI DENTRO LA CHIESA CATTOLICA

venerdì 23 aprile 2010

VESCOVO DI BRUGES AMMETTE: ABUSI DI UN GIOVANE

VESCOVO DI BRUGES AMMETTE: ABUSI DI UN GIOVANE

(AGI) - Bruxelles, 23 apr. - Il vescovo di Bruges, il settantaquattrenne Roger Vangheluwe, si e' dimesso per "fatti gravi" relativi a una vicenda di abusi sessuali. La comunicazione delle dimissioni e' stata data, senza fare il nome del vescovo, dai responsabili della Chiesa cattolica in Belgio. Il nome di Vangheuwe, sul seggio episcopale di Bruges da oltre 25 anni, e' stato confermato da una persona del suo entourage. Solo due giorni fa, mercoledi', a Bruxelles era stata confermata la condanna del sacerdote Robert Borremans per violenze e attentati al pudore. Il prete condannato era in funzione sotto l'autorita' dell'ex vescovo ausiliario di Bruxelles, Joseph De Kesel, e le prime accuse contro di lui risalgono al 1994.

Benedetto XVI ha accettato questa mattina le dimissioni del vescovo di Bruges, mons. Roger Vangheluwe, che ha ammesso di aver abusato sessualmente di un giovane e di averlo fatto per di piu' dopo la sua nomina a vescovo avvenuta nel 1984. La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso la notizia dell'accettazione delle dimissioni insieme al testo di una dichiarazione del vescovo.

"Quando ero ancora un semplice sacerdote e per un certo tempo all'inizio del mio episcopato - ha confessato il presule - ho abusato sessualmente di un giovane dell'ambiente a me vicino. La vittima ne e' ancora segnata. Nel corso degli ultimi decenni, ho piu' volte riconosciuto la mia colpa nei suoi confronti, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono". Il presule stupratore ha aggiunto nella sua dichiarazione che "la tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non e' piu' possibile continuare in questa situazione". "Sono profondamente dispiaciuto - ha concluso - per cio' che ho fatto e presento le mie scuse piu' sincere alla vittima, alla sua famiglia, a tutta la comunita' cattolica e alla societa' in genere. Ho presentato le mie dimissioni come vescovo di Bruges al Papa Benedetto XVI. Sono state accettate. Percio' mi ritiro".



http://www.agi.it/estero/notizie/201004231321-est-rt10128-pedofilia_vescovo_si_dimette_in_belgio_per_fatti_gravi

mercoledì 14 aprile 2010

LA SACRA BIBBIA VIETA LA PEDOFILIA

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

LA SACRA BIBBIA VIETA LA PEDOFILIA

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Oggi molti giornalisti si improvvisano teologi, ma sensa conoscenza delle Sacre Scritture si commettono gravi errori.

Ecco cosa scrive Miriam Della Croce:
Il peccato della pedofilia nella Bibbia è un peccato inesistente
martedì 13 aprile 2010
di miriam della croce


A seguito della mia lettera qui pubblicata, con titolo: “Evangelico errore di noti scrittori”, e uscita poi su La Repubblica il giorno 7 aprile col titolo: “Quel passo del Vangelo male intepretato”, ho ricevuto dal giornalista Piero Schiavello de’ La Repubblica, la seguente mail:

Gentile Della Croce, dopo aver pubblicato la sua lettera continuano le interpretazioni diverse dalla sua sul passo del Vangelo. Ora anche il nostro editorialista Mancuso, uno studioso specialista come lei. Da non specialista, come molti lettori, non so più cosa pensare.
cordialmente
p.schiavello

Ed ecco la mia risposta, che ho inviato ieri a Piero Schiavello, e per conoscenza ad Augias, a Vito Mancuso, e a qualche lettore ancora non persuaso.

Il peccato della pedofilia nella Bibbia è inesistente
Gentile dott. Piero Schiavello, sono stata alcuni giorni lontano da Roma e dal computer, e per questo rispondo solo oggi alla sua cortese lettera. Non ho letto lo scritto di Vito Mancuso, e quindi non posso dare un parere in merito, però sarebbe grave che il noto teologo avesse commesso l’errore da me rilevato. Immagino che Mancuso abbia parlato degli scandali in genere; perché vede, dott. Schiavello, il fatto è che non c’è un bel nulla da interpretare; basta leggere ciò che i sinottici (Marco, Matteo e Luca) riportano chiaramente. Ma lei deve anche sapere che il peccato della pedofilia nella Bibbia (Antico e Nuovo Testamento) è inesistente. Le trascrivo un passo del Talmud (Sanhedrin 55b, 69a) che, confesso, prendo tale e quale, e quindi con beneficio d’inventario, da internet: “Le bambine portano dura punizione su coloro che hanno rapporti con esse quando sono mestruate”.
Ciò significa che il peccato consisteva solo nel fatto di essersi contaminati col sangue mestruale. E ancora: “Quando un adulto ha rapporto con una bambina, è nulla; perché quando la bambina ha meno di tre anni, ciò è come se uno ficca un dito in un occhio. Le lacrime vanno e vengono; così la verginità torna a una bambina sotto i tre anni” (Ketuboth 11b).
Ma, a parte ciò, vogliamo leggere i sinottici? Matteo (18,6): “Ma se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare”. Ed ecco il commento di P.Rossano: “I piccoli sono i seguaci di Cristo, senza preminenza né appoggi umani, perciò più esposti ai pericoli dello scadalo, per altro inevitabile, data la proclività al male della natura umana” (La Bibbia – Edizioni Paoline 1990). Marco (9,42): “Chi poi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, sarebbe meglio per lui…”. Luca (17, 1s): “E’ inevitabile che succedano scandali; però guai a colui che li provoca. E’ meglio per lui che gli sia appesa al collo…piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli”. Ed ecco il commento di F. Pasquero: “Lo scandalo è conseguenza della corruzione della natura umana. Qui non si tratta di un cattivo esempio sul piano morale, ma ben più gravemente di una condotta che minaccia di traviare i piccoli, cioè quelli ancora deboli nella fede” (La Bibbia – Edizioni Paoline 1990).
Spero di essere stata esauriente.
Miriam Della Croce

P.S. Preciso che non interpreto i testi sacri. Mi sono limitata a leggere il testo tradotto di diversi vangeli commentati e le note relative al versetto in questione. Affermare che lo scandalo della pedofilia fosse nella mente degli evangelisti, mi sembra uno scandalo storico!



http://www.reset-italia.net/2010/04/13/il-peccato-della-pedofilia-nella-bibbia-e-un-peccato-inesistente/

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Per quanto riguarda il Vecchio Testamento, vieta i rapporti fuori del matrimonio o concubinato, le fornicazioni e gli adulteri;

Esodo: 20,14; Deuteromonio: 5,18.

Anche il Nuovo Testamento vieta i rapporti fuori dal matrimonio;

"Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo" (1 Corinzi 6:18).

"Né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari... Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro - che è un idolatra - ha eredità nel regno di Cristo e di Dio" (Efesini 5:3-5).

"Questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate" (1 Tessalonicesi 4:3-5).

"Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio" (Galati 5:19-21).

"Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all'albero della vita e per entrare per le porte della città! Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese" (Apocalisse 22:13-15).




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Per quanto riguardo il Nuovo Testamento e la pedofilia ecco un buon articolo:


14 04 2010

Pedofilia e Vangelo

Leggo con sconcerto che su Repubblica del 7 aprile è apparso un commento di Miriam Della Croce dal titolo "Quel passo del Vangelo mal interpretato" (clicca qui). Riporto anzitutto il brano di Matteo (cap. 18, vers. 6): "Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare".
La Della Croce dice che nella Bibbia la pedofilia non è condannata, poiché perfino in questo brano gli studiosi ritengono che il termine greco mikros ("piccolo") non si riferisce ai bambini ma ai credenti in Gesù Cristo, a coloro che hanno fatto i primi passi nel cammino di fede e quindi sono facilmente "scandalizzabili". Voglio far notare anzitutto un piccolo particolare del testo. Gesù poco prima (al v.5) disse che chi accoglie un solo bambino nel suo nome accoglie lui stesso. Poi, all'inizio del v.6, dice: chi invece scandalizza ... In greco "invece" è tradotto con de ed indica il proseguimento logico dello stesso discorso, dicendo ora che contrariamente a chi accoglie un bambino, chi invece lo scandalizza ...

Certamente, vi è anche il riferimento ai nuovi discepoli di Gesù che sono ancora sprovevduti come dei "bambini" e quindi facilmente scandalizzabili, ma non si può certo negare che i "piccoli" siano anche e primariamente i bambini, che più degli adulti accoglievano Gesù festosamente. Della Croce ha poi forse omesso di citare la traduzione di mikros nel più famoso dizionario di Greco del Nuovo Testamento, quello di Walter Bauer (A Greek-English Lexikon of the New Testament and Other Early Christian Literature), il quale alla pag. 521 inserisce Matteo cap. 6, vers. 6 tra i casi dove mikros indica una persona piccola di età, dunque (anche) un bambino.

Perciò, Matteo 6, vers. 6 si riferisce naturalmente ai bambini e metaforicamente anche ai nuovi discepoli di Gesù, sprovveduti e candidi come bambini.

Simone Venturini



simoneventurini@iesb.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


http://www.studiobiblico.it/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=533:i-bambini-e-la-bibbia&catid=89:altre-riflessioni&Itemid=206



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Per quanto riguarda il Talmud, davvero non condanna la pedofilia, ma non è la parola di Dio,

ma insegnamenti errati ed umani ecco un articolo:

Il Talmud
uno sguardo alle tradizioni religiose del giudaismo


L'autore del seguente articolo è Irv Spielberg, ebreo, un tempo seguace
del giudaismo, oggi cristiano. Egli scrive:

Questa religione [il giudaismo] ha avuto origine con la comparsa stessa dell'uomo, con Adamo ed Eva. È la religione nata prima di ogni altra forma di culto -- prima dell'Islam (apparso 14 secoli fa), prima dell'Induismo o del Buddismo (apparsi 25 secoli fa), prima dei vari culti pagani della Mesopotamia (60 secoli fa).

In sostanza, i giudei dovevano condursi con giustizia e ubbidienza davanti al loro Dio e Creatore, amandoLo con tutto il loro cuore.
A un certo punto, Dio rivolse ai giudei questo comandamento: "Amate il vostro prossimo - anche lo straniero che abita tra di voi - tanto quanto amate voi stessi". Non passò molto tempo che i giudei cominciarono a ribellarsi contro Dio e a fare di testa loro.
La loro ribellione durò secoli, prima che Dio permettesse la loro sconfitta e deportazione nell'antica Babilonia.

In quel tempo, i capi religiosi cominciarono a formulare delle nuove leggi e idee religiose che, secondo loro, servivano a spiegare e a completare i comandamenti che Dio aveva dato nell'Antico Testamento. Eppure, i loro insegnamenti annullavano quelli che Dio aveva dato loro!

Le nuove leggi inventate da quei rabbini sono conosciute come "il Talmud".
Sebbene i rabbini siano esperti del Talmud, probabilmente neppure un ebreo su mille sa esattamente cos'è il Talmud. Ecco allora alcuni insegnamenti del Talmud (con le relative fonti).



3) IL TALMUD ODIA I BAMBINI:

È giusto per una bambina di tre anni avere rapporti sessuali (Abodah Zarah, 37a; Kethuboth, 11b,39a; Sanhedrin, 55b,69a,b; Yebamoth, 12a,57b,58a,60b).
Quando un uomo ha rapporti omosessuali con un bambino al di sotto dei 9 anni d'età, non è da condannare (Sanhedrin, 54b,55a).
I rapporti sessuali con un bambino al di sotto degli 8 anni d'età sono leciti (Sanhedrin, 69b).

http://camcris.altervista.org/talmud.html

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http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/

http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home/la-sacra-bibbia-vieta-la-pedofilia

PEDOFILIA E VANGELO

14 04 2010

Pedofilia e Vangelo

Leggo con sconcerto che su Repubblica del 7 aprile è apparso un commento di Miriam Della Croce dal titolo "Quel passo del Vangelo mal interpretato" (clicca qui). Riporto anzitutto il brano di Matteo (cap. 18, vers. 6): "Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare".
La Della Croce dice che nella Bibbia la pedofilia non è condannata, poiché perfino in questo brano gli studiosi ritengono che il termine greco mikros ("piccolo") non si riferisce ai bambini ma ai credenti in Gesù Cristo, a coloro che hanno fatto i primi passi nel cammino di fede e quindi sono facilmente "scandalizzabili". Voglio far notare anzitutto un piccolo particolare del testo. Gesù poco prima (al v.5) disse che chi accoglie un solo bambino nel suo nome accoglie lui stesso. Poi, all'inizio del v.6, dice: chi invece scandalizza ... In greco "invece" è tradotto con de ed indica il proseguimento logico dello stesso discorso, dicendo ora che contrariamente a chi accoglie un bambino, chi invece lo scandalizza ...

Certamente, vi è anche il riferimento ai nuovi discepoli di Gesù che sono ancora sprovevduti come dei "bambini" e quindi facilmente scandalizzabili, ma non si può certo negare che i "piccoli" siano anche e primariamente i bambini, che più degli adulti accoglievano Gesù festosamente. Della Croce ha poi forse omesso di citare la traduzione di mikros nel più famoso dizionario di Greco del Nuovo Testamento, quello di Walter Bauer (A Greek-English Lexikon of the New Testament and Other Early Christian Literature), il quale alla pag. 521 inserisce Matteo cap. 6, vers. 6 tra i casi dove mikros indica una persona piccola di età, dunque (anche) un bambino.

Perciò, Matteo 6, vers. 6 si riferisce naturalmente ai bambini e metaforicamente anche ai nuovi discepoli di Gesù, sprovveduti e candidi come bambini.

Simone Venturini



simoneventurini@iesb.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


http://www.studiobiblico.it/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=533:i-bambini-e-la-bibbia&catid=89:altre-riflessioni&Itemid=206

Chiesa e pedofilia. Lo scandalo parte dai Vangeli. Ovvero dalla loro traduzione.

Chiesa e pedofilia. Lo scandalo parte dai Vangeli. Ovvero dalla loro traduzione.
Pubblicato da Pietro Cambi alle 01:01 in Bugie, Reimparare, Vita quotidiana





Debora, qualche giorno fa, ha scritto un post alquanto "dibattuto" sulla vicenda dei preti pedofili.

Giustamente si scandalizzava del fatto che si parlasse di scandalo e non del male che si fa ai bambini, in particolar modo facendo riferimento al passo del Vangelo secondo San Matteo18:1-10.

[6]Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. [7]Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!

Dopo qualche titubanza, perchè quando si tocca la religione si solleva SEMPRE un vespaio, ho deciso di dire, per quel che vale, la mia in merito a questo punto ( ed anche al contorno).

Lo scandalo è, a mio avviso che QUESTA e non altre sia la traduzione RITENUTA CORRETTA dalla Chiesa Cattolica.

Perchè mostra una cosa che NON si può negare in alcun modo, ovvero che queste cose siano successe e siano state, ove possibile, coperte, minimizzate, derubricate a "scandali" da anni, decenni, secoli.

Lo scandalo è nell'usare, nel testo ufficiale riconosciuto dalla CEI, con una lingua ricca di sfumature come l'italiano la parola SCANDALO.


Perchè dico questo?

Perchè altre traduzioni, in altre lingue NON usano affatto questa parola, scandalo, ma quella, molto più chiara, di PECCATO.

Ad esempio in inglese (peccato è SIN, in inglese e to SIN vuol dire peccare):

6But if anyone causes one of these little ones who believe in me to sin, it would be better for him to have a large millstone hung around his neck and to be drowned in the depths of the sea.

7"Woe to the world because of the things that cause people to sin! Such things must come, but woe to the man through whom they come! 8If your hand or your foot causes you to sin, cut it off and throw it away. It is better for you to enter life maimed or crippled than to have two hands or two feet and be thrown into eternal fire. 9And if your eye causes you to sin, gouge it out and throw it away. It is better for you to enter life with one eye than to have two eyes and be thrown into the fire of hell.

Ok. Ma chi ha ragione?

Fatevi una idea voi stessi:

Qui potrete trovare il vangelo nella sua forma originale in greco.

Ὃς δ' ἂν σκανδαλίσῃ ἕνα τῶν μικρῶν....

Il verbo usato, σκανδαλίσῃ deriva da: σκανδαλίζω,v {skan-dal-id'-zo}


riporto i possibili significati, in inglese:

1) to put a stumbling block or impediment in the way, upon which another may trip and fall, metaph. to offend 1a) to entice to sin 1b) to cause a person to begin to distrust and desert one whom he ought to trust and obey 1b1) to cause to fall away 1b2) to be offended in one, i.e. to see in another what I disapprove of and what hinders me from acknowledging his authority 1b3) to cause one to judge unfavourably or unjustly of another 1c) since one who stumbles or whose foot gets entangled feels annoyed 1c1) to cause one displeasure at a thing 1c2) to make indignant 1c3) to be displeased, indignant

Il significato che viene usato nella versione ufficiale, lo vedete da voi, è L'ULTIMO tra quelli normalmente associati al verbo in questione ( ed al relativo sostantivo).

Pochi dubbi, ragazzi: si parla di peccato, di peccare e di indurre al peccato.

Parole, concetti, verbi di cui sono pieni i Vangeli, anche nella traduzione ufficiale.

MENO che in questo passo.

Dove il peccatore è, con ottima probabilità, vista l'insolita durezza usata, che non si riscontra nei confronti di altri peccati e peccatori, anche su tematiche sessuali ( famoso l'episodio dell'adultera) un pedofilo.

Non ditemi che si tratta di un caso.

Niente è lasciato al caso, nei testi ufficiali e sopratutto in quelli dei Vangeli canonici. Ci sono stati scismi, con il contorno consueto di autodafé e guerre di religione varie, per molto meno, anche solo per la presenza o assenza di una semplice congiunzione nella liturgia ( sullo Spirito Santo ad esempio, in merito al fatto che provenisse dal padre E dal figlio o solo dal padre).

Si tratta di un intento ben preciso, dietro cui, senza alcun ombra di dubbio, si nasconde quello che Debora ha cosi ben mostrato nel suo post.

Non ci credete ancora?

Allora cercate pure, quanto volete, nell'esegesi CATTOLICA di quel passo del Vangelo.

Un link per tutti ( ne troverete quante ne vorrete) qui.

Riporto un passaggio:

lo scandalo (18, 6-9). Nel linguaggio biblico lo scandalo si colloca sul piano della fede e non tanto sul piano della morale. Scandalo è tutto ciò che disorienta la fede. Gesù condanna coloro che scandalizzano i “piccoli” che credono in lui. Piccoli non sono più i bambini di cui abbiamo parlato prima, ma i fedeli semplici, incapaci di sopportare le novità e le arditezza dei “maturi”: la loro fede è fragile, forse immatura, scandalizzabile: anche costoro rientrano nel numero dei piccoli che hanno diritto al primo posto nella comunità.

Dove c'era IL PECCATO, subentra lo scandalo. Che, nel disegno del commentatore ( che è in OTTIMA e NUMEROSA compagnia) consisterebbe nel "disorientare i fedeli".

Chissà quanti saranno i passi distorti in questo modo, nelle interpretazioni ufficiali.

Accontentiamoci, per ora, di questo, per le conseguenze dirette ed immediate che ha comportato e comporta. Mi fermo. Stiamo ai fatti.

Dietro questo schermo di parole , dietro il paravento dello "scandalo" si nasconde un disegno, omertoso, autoassolutorio, antimoderno, che con il messaggio cristiano non ha assolutamente niente a che vedere.

Si nasconde da anni, decenni, secoli.

Forse è ora di cambiare.




http://crisis.blogosfere.it/2010/04/chiesa-e-pedofilia-lo-scandalo-parte-dai-vangeli.html

Vaticano, un documento segreto per coprire i preti pedofili

Vaticano, un documento segreto per coprire i preti pedofili


Tratto dal libro di Cosimo Cellammare: “Al di là dei mulini a vento: crimini compiuti in nome di Dio”
ORDINA LIBRO

Il testo, datato 1962, pubblicato dal giornale londinese Observer
Ai prelati venne ordinato di nascondere con ogni mezzo gli abusi

LONDRA - Un documento "confidenziale" scritto oltre 40 anni fa dal Vaticano ordinava ai vescovi di tutto il mondo di coprire con ogni mezzo gli abusi sessuali commessi dai religiosi. Il testo, 69 pagine tradotte in inglese, è stato pubblicato oggi dal giornale londinese Observer.
Secondo quanto riferito dalla testata, il documento proviene dall'archivio segreto del Vaticano. L'avvocato texano Daniel Shea, impegnato in un caso di abusi sessuali all'interno della Chiesa americana, ne avrebbe ottenuto una copia da un prete tedesco. Nel testo, datato 1962, si indicano “le procedure da seguire in caso di crimini di istigazione". Cioè quelli in cui un religioso tende "a sollecitare e provocare il penitente ad atti impuri ed osceni". “Il peggiore dei crimini si legge - è quello costituito da azioni nei confronti di giovani di ambo i sessi".

La Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles ha confermato l'autenticità del documento, che doveva "essere diligentemente conservato negli archivi segreti della Curia, rimanendo rigidamente riservato". Un mese fa, il legale americano che l'ha scoperto ha provveduto a consegnarne una copia alle autorità degli Stati Uniti, dove da molto tempo la chiesa cattolica è al centro di uno scandalo su abusi sessuali commessi nei confronti di adolescenti. Una vicenda che ha coinvolto anche l'arcivescovo di Boston Bemard Law. Costretto a lasciare il seggio per aver trasferito in massima segretezza i religiosi incriminati.
Nel documento segreto, scritto sotto il pontificato di Giovanni XXIII, il Vaticano impone ai vescovi di mantenere la massima segretezza sulle accuse di abusi. Si invita ad "ammonire, correggere e, se il caso lo richiedesse, a sospendere" i sacerdoti messi sotto accusa. "Ma - si legge - tutti i prelati devono gestire questi casi con la massima segretezza e vincolati al silenzio perpetuo". Pena la scomunica.

"Questo prova - dichiara Daniel Shea - che vi era un complotto internazionale da parte della Chiesa per coprire gli abusi sessuali. E un subdolo tentativo di nascondere attività criminali". Secondo un portavoce del Vaticano, però, il testo indica solo “le procedure disciplinari nel caso che un prete sia accusato di aver sollecitato prestazioni sessuali durante la confessione". La segretezza sarebbe dunque tesa "a proteggere gli accusati, come avviene anche nelle procedure penali oggi. Ed è anche subordinata alla speciale natura segreta del sacramento della confessione". In ogni caso, riferisce il giornale, non proibisce alle vittime di presentare accuse civili.

E su questo punto insiste il reverendo Thomas Doyle, un cappellano dell'Air Force statunitense in Germania. Secondo l'esperto di diritto ecclesiastico, il documento non legittima l'ordine di silenzio imposto alle vittime. “Pur confermando la patologica ossessione per la segretezza che affligge la Chiesa cattolica - afferma Doyle - il testo non giustifica le intimidazioni al silenzio subite dalle vittime degli abusi sessuali da parte esponenti della chiesa americana". Per provare questo, conclude il sacerdote, "servono infatti prove concrete".
(www.repubblica.it/2003/h/sezioni/esteri/observer/observer/obscrver.hftffl i (17 agosto 2003)

Riportiamo di seguito alcune delle 69 pagine del documento originale tradotto in inglese dal giornale londinese Observer e alcuni articoli del testo evidenziati dallo stesso giornale (il testo completo è riportato nel sito summenzionato).




http://www.disinformazione.it/vaticano_pedofilia.htm

Vaticano, un documento segreto per coprire i preti pedofili

Vaticano, un documento segreto per coprire i preti pedofili


Tratto dal libro di Cosimo Cellammare: “Al di là dei mulini a vento: crimini compiuti in nome di Dio”
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Il testo, datato 1962, pubblicato dal giornale londinese Observer
Ai prelati venne ordinato di nascondere con ogni mezzo gli abusi

LONDRA - Un documento "confidenziale" scritto oltre 40 anni fa dal Vaticano ordinava ai vescovi di tutto il mondo di coprire con ogni mezzo gli abusi sessuali commessi dai religiosi. Il testo, 69 pagine tradotte in inglese, è stato pubblicato oggi dal giornale londinese Observer.
Secondo quanto riferito dalla testata, il documento proviene dall'archivio segreto del Vaticano. L'avvocato texano Daniel Shea, impegnato in un caso di abusi sessuali all'interno della Chiesa americana, ne avrebbe ottenuto una copia da un prete tedesco. Nel testo, datato 1962, si indicano “le procedure da seguire in caso di crimini di istigazione". Cioè quelli in cui un religioso tende "a sollecitare e provocare il penitente ad atti impuri ed osceni". “Il peggiore dei crimini si legge - è quello costituito da azioni nei confronti di giovani di ambo i sessi".

La Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles ha confermato l'autenticità del documento, che doveva "essere diligentemente conservato negli archivi segreti della Curia, rimanendo rigidamente riservato". Un mese fa, il legale americano che l'ha scoperto ha provveduto a consegnarne una copia alle autorità degli Stati Uniti, dove da molto tempo la chiesa cattolica è al centro di uno scandalo su abusi sessuali commessi nei confronti di adolescenti. Una vicenda che ha coinvolto anche l'arcivescovo di Boston Bemard Law. Costretto a lasciare il seggio per aver trasferito in massima segretezza i religiosi incriminati.
Nel documento segreto, scritto sotto il pontificato di Giovanni XXIII, il Vaticano impone ai vescovi di mantenere la massima segretezza sulle accuse di abusi. Si invita ad "ammonire, correggere e, se il caso lo richiedesse, a sospendere" i sacerdoti messi sotto accusa. "Ma - si legge - tutti i prelati devono gestire questi casi con la massima segretezza e vincolati al silenzio perpetuo". Pena la scomunica.

"Questo prova - dichiara Daniel Shea - che vi era un complotto internazionale da parte della Chiesa per coprire gli abusi sessuali. E un subdolo tentativo di nascondere attività criminali". Secondo un portavoce del Vaticano, però, il testo indica solo “le procedure disciplinari nel caso che un prete sia accusato di aver sollecitato prestazioni sessuali durante la confessione". La segretezza sarebbe dunque tesa "a proteggere gli accusati, come avviene anche nelle procedure penali oggi. Ed è anche subordinata alla speciale natura segreta del sacramento della confessione". In ogni caso, riferisce il giornale, non proibisce alle vittime di presentare accuse civili.

E su questo punto insiste il reverendo Thomas Doyle, un cappellano dell'Air Force statunitense in Germania. Secondo l'esperto di diritto ecclesiastico, il documento non legittima l'ordine di silenzio imposto alle vittime. “Pur confermando la patologica ossessione per la segretezza che affligge la Chiesa cattolica - afferma Doyle - il testo non giustifica le intimidazioni al silenzio subite dalle vittime degli abusi sessuali da parte esponenti della chiesa americana". Per provare questo, conclude il sacerdote, "servono infatti prove concrete".
(www.repubblica.it/2003/h/sezioni/esteri/observer/observer/obscrver.hftffl i (17 agosto 2003)

Riportiamo di seguito alcune delle 69 pagine del documento originale tradotto in inglese dal giornale londinese Observer e alcuni articoli del testo evidenziati dallo stesso giornale (il testo completo è riportato nel sito summenzionato).


Due pagine del documento originale in inglese. Clicca per ingrandire

Tratto dal libro: “Al di là dei mulini a vento: crimini compiuti in nome di Dio”





http://www.disinformazione.it/vaticano_pedofilia.htm

Se un esorcista in Vaticano scopre di avere molto da fare…

Se un esorcista in Vaticano scopre di avere molto da fare…


La testimonianza di P. Gabriele Amorth

Satanisti in Vaticano? “Sì, anche in Vaticano ci sono membri di sètte sataniche”. E chi vi è coinvolto? Si tratta di preti o di semplici laici? “Ci sono preti, monsignori e anche cardinali!”. Mi perdoni, don Gabriele, ma Lei come lo sa? “Lo so dalle persone che me l’hanno potuto riferire perché hanno avuto modo di saperlo direttamente. Ed è una cosa ‘confessata’ più volte dal demonio stesso sotto obbedienza durante gli esorcismi”. Il Papa ne è informato? “Certo che ne è stato informato! Ma fa quello che può. E’ una cosa agghiacciante. Tenga presente poi che Benedetto XVI è un Papa tedesco, viene da una nazione decisamente avversa a queste cose. In Germania infatti praticamente non ci sono esorcisti, eppure il Papa ci crede: ho avuto occasione di parlare con lui tre volte, quando ancora era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Altroché se ci crede! E ne ha parlato esplicitamente in pubblico parecchie volte. Ci ha ricevuto, come associazione di esorcisti, ha fatto anche un bel discorso, incoraggiandoci e elogiando il nostro apostolato. E non dimentichiamo che del diavolo e dell’esorcismo moltissimo ne ha parlato anche Giovanni Paolo II”. Allora è vero quello che diceva Paolo VI: che il fumo di Satana è entrato nella chiesa? “E’ vero, purtroppo, perché anche nella chiesa ci sono adepti alle sètte sataniche. Questo particolare del ‘fumo di Satana’ lo riferì Paolo VI il 29 giugno 1972. Poi, siccome questa frase ha creato uno scandalo enorme, il 15 novembre dello stesso 1972 ha dedicato tutto un discorso del mercoledì al demonio, con frasi fortissime. Certo, ha rotto il ghiaccio, sollevando un velo di silenzio e censura che durava da troppo tempo, però non ha avuto conseguenze pratiche. Ci voleva uno come me, che non valeva niente, per spargere l’allarme, per ottenere conseguenze pratiche”.

Padre Gabriele Amorth è oggi uno dei più grandi esorcisti a livello internazionale. Svolge il proprio incarico nella città di Roma. Nelle sue memorie raccolte da Marco Tosatti in “Padre Amorth. Memorie di un esorcista. La mia vita in lotta contro Satana” (Piemme) è anzitutto una denuncia alla chiesa che intende fare. Alla chiesa e ai suoi vescovi: “Abbiamo moltissimi preti e molti vescovi che purtroppo non credono a Satana”, dice. E ancora: “Ci sono nazioni intere senza esorcisti: la Germania, l’Austria, la Svizzera, la Spagna, il Portogallo… Molti vescovi non credono nel demonio e arrivano addirittura a dire in pubblico: l’inferno non esiste, il demonio non esiste. Eppure Gesù nel Vangelo ne parla abbondantemente per cui verrebbe da dirsi, o non hanno mai letto il Vangelo o non ci credono proprio!”.

Molti vescovi non credono nel demonio, dunque. E, infatti, la battaglia di padre Amorth è su due fronti: contro l’avversario di sempre e contro il silenzio o l’incredulità della chiesa: “Il codice di diritto canonico dice che gli esorcisti dovrebbero essere scelti fra il fior fiore del clero”, spiega. E, invece, non avviene così. Spesso i migliori sacerdoti sono destinati dai vescovi ad altri incarichi. E quei pochi esorcisti che ci sono hanno poca esperienza. Dovrebbe essere l’opposto. Per tutti dovrebbe verificarsi quanto capitò a don Amorth: il cardinale Ugo Poletti lo affiancò a padre Candido Amantini che da quaranta anni era esorcista alla Scala Santa. Dice don Amorth: “Devo a lui tutto quello che so”. Racconta ancora don Amorth: “Ci sono vari episodi che mi raccontava padre Candido. Un giorno un sacerdote gli disse chiaramente che non credeva a nulla di tutto questo: demonio, esorcismi e così via. Padre Candido replicò: venga una volta ad assistere. Padre Candido raccontò che questo sacerdote stava con le mani in tasca, in piedi; alla Scala Santa gli esorcismi li fanno in sacrestia, e lui stava lì, con un’aria quasi di disprezzo. A un certo punto il demonio si è rivolto a lui e gli ha detto: tu non credi a me ma alle femmine ci credi, eccome se ci credi nelle femmine. Il sacerdote, camminando all’indietro, tutto vergognoso, ha raggiunto la porta ed è filato via”.

Don Amorth riceve nel suo studio centinaia di persone all’anno. Di queste soltanto poche sono davvero possedute. La maggior parte ha semplicemente gravi problemi psichici e psichiatrici. Ma i posseduti ci sono. Si presentano da don Amorth per essere liberati. Lo fanno spontaneamente seppure la “presenza” che si è impossessata del loro corpo faccia di tutto perché gli esorcismi non abbiano effetto.

Come avviene la possessione? La maggior parte della gente rimane posseduta dopo aver partecipato a messe nere o a riti satanici. Dice don Amorth: “La principale caratteristica delle messe nere è che c’è il disprezzo dell’eucaristia. Nella vera messa nera c’è una donna nuda che fa da altare, e che dovrebbe essere vergine, e viene violentata da quello che fa da sacerdote e poi da tutti gli altri, dopodiché fra di loro succede di tutto. Ossia diventa un vero bordello. Per cui molti alla messa nera ci vanno per il ‘dopo’, per il bordello”.

Don Amorth ha un metodo – che a volte riesce altre no – per riconoscere se una persona è davvero posseduta: l’acqua benedetta. Ne parla raccontando di una donna che gli chiese di essere esorcizzata. Don Amorth non sapeva se si trattava davvero di una possessione. Così preparò sul tavolo due bicchieri, uno con acqua comune e uno con acqua benedetta: “Le offersi da bere l’acqua comune; mi ringraziò e bevve. Alcuni minuti dopo le porsi l’altro bicchiere, con l’acqua benedetta. La bevve, ma questa volta il suo aspetto cambiò di colpo: da bimba impaurita a persona in collera. Scandendo le parole con timbro di voce basso e forte, come se un uomo parlasse dentro di lei, mi disse: ‘Ti credi furbo, prete!’. Ebbe così inizio la preghiera di esorcismo e solo un’ora dopo, compiuto il rito, avvenne la liberazione in chiesa”.

Pubblicato su Il Foglio giovedì 25 febbraio 2010



http://www.gruppoartistico.it/public/press/?p=3423

martedì 13 aprile 2010

Arcigay: da Bertone parole irresponsabili

Arcigay: da Bertone parole irresponsabili

Roma, 13-04-2010

"L'equazione omosessualità-pedofilia, falsa, ignobile e anti-scientifica, è un'affermazione disonesta che colpisce la vita e la dignità di milioni di persone gay e lesbiche, confermando il cinismo, la mancanza di scrupoli e la crudeltà di quelle stesse gerarchie vaticane che hanno coperto per anni i crimini sessuali perpetrati in tutto il mondo da esponenti della chiesa contro la vita di migliaia di bambini innocenti": e' la dura reazione di Arcigay alle affermazioni dei segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, ieri in Cile.

"Di quei corpi brutalmente violentati, di quell'infanzia e di quelle vite distrutte - dice il presidente Paolo Patane' - la chiesa porta la piena e vergognosa responsabilità, e non sarà tentando di distogliere l'attenzione dalle sue stridenti contraddizioni e dalle sue omertà interne che potrà sottrarsi ad un giudizio severissimo per reati sessuali denunciati in tutto il mondo contro i preti pedofili". "Siamo davvero indignati per le parole che Bertone ha pronunciato in Cile: non tenti la chiesa di trasferire le sue colpe sulla pelle di altre persone innocenti, e pensi piuttosto ad interrogarsi sulla sua mancanza di umanità" conclude Patane'.

Ieri il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, intervenendo da Santiago del Cile sulla campagna mediatica innescata dagli scandali dei preti pedofili aveva dichiarato:"E' stato dimostrato da molti psicologi e psichiatri - ha detto - che non c'è‚ legame tra celibato e pedofilia", mentre invece "molti" altri studiosi hanno dimostrato un legame "tra omosessualità e pedofilia".

Bertone ha infine ricordato la lettera del Papa ai fedeli d'Irlanda, e i suoi discorsi di condanna della pedofilia pronunciati negli Stati Uniti e in Australia, precisando che la pedofilia non e' un'esclusiva della Chiesa cattolica, ma "riguarda anche le altre religioni".

Il parere del presidente dell'Associazione italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici
Non c'e' nessun legame tra pedofilia e omosessualita': le teorie psichiatriche che ipotizzano un nesso sono "assolutamente prive di fondamento". Lo chiarisce il prof. Tonino Cantelmi, presidente dell'Associazione italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici (Aippc), dopo le parole del Cardinal Bertone secondo il quale invece "c'e' una relazione tra omosessualita' e pedofilia". "E' una tesi senza fondamento
- sottolinea, interpellato dall'AGI, il presidente degli psichiatri cattolici - perche' il pedofilo e' attratto da soggetti pre-puberi, che non hanno sviluppato la sessualita', e quindi la pedofilia e' una perversione che prescinde assolutamente dall'orientamento sessuale". Non a caso, sottolinea Cantelmi, "dei 10.000 pedofili accertati che ci sono in Italia, la maggior parte ha una vita 'normale', con famiglia, e mostrano tendenze eterosessuali. La pedofilia e' una perversione psichiatrica che colpisce narcisisti e antisociali, e nasce prima che si sviluppi la tendenza sessuale, quindi in quanto tale riguarda sia etero che omosessuali".



http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=139861

Abusi su bimba, prete arrestato-Teramo, è un 40enne indiano

Abusi su bimba, prete arrestato
Teramo, è un 40enne indiano
Un sacerdote quarantenne di origini indiane è stato arrestato nel Teramano per violenza sessuale su una bambina di 10 anni. L'episodio - secondo quanto si è appreso - sarebbe avvenuto nell'abitazione della bambina nei giorni di Natale 2009. Alle indagini ha collaborato la Curia di Teramo. La denuncia è partita dagli stessi genitori dopo aver raccolto una confidenza della figlia.


Il sacerdote esercita da 2-3 anni in una zona vicina al capoluogo. E' finito in manette al rientro dall'India dove era andato per visitare la madre malata.

Ad arrestarlo i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria presso la Procura. Per gli inquirenti il religioso avrebbe commesso molestie sessuali sulla bambina in un solo episodio.



http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo478931.shtml

lunedì 12 aprile 2010

Anglicani e pedofilia. Una storia di travi e pagliuzze

Anglicani e pedofilia. Una storia di travi e pagliuzze

di Massimo Introvigne
Quattrocento.bambini molestati, un’intera zona infestata da ministri di culto pedofili che i superiori per quarant’anni si limitano a trasferire da una parrocchia all’altra, ostacolando in ogni modo le indagini della polizia. Una commissione d’inchiesta, condanne, scuse pubbliche che secondo le vittime non possono bastare, un vescovo che si dimette. L’ennesimo episodio di pedofilia nella Chiesa Cattolica? Niente affatto: si tratta dello scandalo dei pastori pedofili nella Chiesa Anglicana dell’Australia del Nord, scoperto nel 2003. La Comunione Anglicana fin dagli anni 1980 è stata devastata da alcuni dei più clamorosi scandali di abusi di minori e di pedofilia dell’intero mondo anglosassone. Nel giorno di venerdì santo del 2002 William Persell, vescovo di Chicago della Chiesa Episcopaliana – la branca statunitense della Comunione Anglicana – dichiarava in un sermone: “Saremmo ingenui e disonesti se dicessimo che quello della pedofilia è un problema della Chiesa Cattolica e non ha nulla a che fare con noi anglicani perché abbiamo preti sposati e donne prete. Non è così”.

Per questo i commenti dell’arcivescovo di Canterbury e responsabile mondiale della Comunione Anglicana, Rowan Williams, che il 3 aprile ha scatenato un attacco senza precedenti contro la Chiesa Cattolica, unendo la sua voce all’assalto di una lobby internazionale contro Benedetto XVI, sono apparsi a molti specialisti di abusi compiuti da religiosi come un pesce d’aprile di cattivo gusto e in ritardo di due giorni. Ma come? Il capo di una comunità dove gli abusi sono iniziati addirittura nel XIX secolo e continuano ampiamente ancora oggi si permette di attaccare il Papa? Non conosce forse la pagina del Vangelo sulla pagliuzza e sulla trave?

Statisticamente, Williams – che contrappone i protestanti ai cattolici – non potrebbe avere più torto. Secondo il sociologo Philip Jenkins, uno dei maggiori studiosi mondiali della questione degli abusi pedofili, il tasso di sacerdoti condannati per abusi su minori a seconda delle aree geografiche varia dallo 0,2 all’1,7% del totale, mentre per i ministri protestanti va dal 2 al 3%. Un rapporto del 2002 di un’agenzia protestante americana, Christian Ministry Resources, concludeva che “i cattolici ricevono tutta l’attenzione nei media, ma il problema è maggiore nelle Chiese protestanti” dove le accuse (certo da non confondersi con le condanne) negli Stati Uniti erano arrivate al bel numero di settanta alla settimana. Nella sole congregazioni della Comunione Anglicana i siti specializzati riportano centinaia di casi.

Questo dimostra, fra l’altro, che il celibato non c’entra: la maggior parte dei pastori protestanti in genere e anglicani in specie è sposata. Nel 2002 in Australia il pastore anglicano Robert Ellmore, sposato, fu condannato per avere abusato di numerosi bambini, fra cui la sua nipotina di cinque anni. Un pastore episcopaliano di Tucson, in Arizona, Stephen P. Apthorp, nel 1992 era stato condannato per avere violentato 830 volte la figliastra, inducendola a tentare il suicidio, a partire da quando aveva dieci anni. In Australia nel 1995 la Chiesa Anglicana aveva deciso di occuparsi del problema costituendo un “Comitato della Chiesa sugli abusi sessuali”. Uno dei membri più noti del comitato era il canonico anglicano Ross Leslie McAuley. Quando lo nominarono, i vertici della Chiesa Anglicana sapevano già che era sotto inchiesta per diversi casi di abusi omosessuali. Più tardi sarebbe stato descritto dai suoi stessi superiori come “un predatore sessuale”. Il 12 marzo 2009 in Australia un ex responsabile della Church of England Boys Society è stato condannato a diciotto anni di carcere per una lunga catena di abusi sui bambini. E le condanne continuano.

Sarebbe sbagliato qualunque atteggiamento del tipo “mal comune, mezzo gaudio”, né certamente la Chiesa Cattolica intende assumerlo. Al contrario, il Papa è impegnato a denunciare – come ha scritto nella “Lettera ai cattolici dell’Irlanda” – “la vergogna e il disonore” dei preti pedofili. Ma il capo anglicano Rowan Williams – che mantiene aperto il sacerdozio e l’episcopato agli omosessuali e ha auspicato l’introduzione in Gran Bretagna della legge islamica, la shari’a, per i musulmani – dovrebbe smetterla con il patetico tentativo di usare la questione della pedofilia per frenare la massiccia emorragia di anglicani che tornano alla Chiesa di Roma disgustati dalla sua gestione, lasciare al Papa il suo lavoro e occuparsi semmai di fare pulizia in casa sua.








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Venezuela, Arcivescovo protegge i preti pedofili ed invita ad assassinare Chavez

Venezuela, Arcivescovo protegge i preti pedofili ed invita ad assassinare Chavez
12 04 2010
Tulio Manuel Chirivella è uno dei tanti preti cattolici che dovrebbe quanto meno essere giudicato da un tribunale per i reati commessi e se trovato colpevole dovrebbe finire in carcere, come ogni cittadino. Invece, essendo un alto prelato cattolico gode di protezioni ed immunità e sicuramente non finirà mai in galera.


Questi quando era arcivescovo della diocesi di Barquisimeto, in Venezuela, ha protetto numerosi preti della sua diocesi che si sono macchiati del reato di pedofilia; in particolare ha occultato i reati commessi da un prete di nome Luis Mosquera, che impunemente ha violato numerosi bambini nella città di Carora e nella baraccopoli di San Jacinto di Barquisimeto, dove svolgeva la missione pastorale (*).

Oggi, monsignor Tulio Manuel Chirivella è nuovamente alla ribalta della cronaca nazionale e internazionale per aver istigato all’omicido del Presidente della Repubblica del Venezuela!

E’ uno di quei tanti ipocriti prelati cattolici che da un lato predica la pace e l’amore e dall’altro compie ignobili reati, come l’istigazione all’omicido del presidente del suo paese, il Venezuela. In una intervista rilasciata al giornale venezuelano “La prensa” del 4 aprile scorso, al giornalista che gli chiedeva testualmente “Monsignore, fino a quando dobbiamo sopportare quest’uomo?” (Per “quest’uomo” si intende il Presidente della Repubblica del Venezuela, Hugo Chavez) l’alto prelato cattolico rispondeva: “Aguantaremos hasta que se lo lleve Dios, o cuando alguien lo acabe”. Tradotto in italiano: “Lo sopporteremo fino a che dio non se lo chiama o fino a quando qualcuno non lo faccia fuori!

Una chiara istigazione all’omicido del Presidente della Repubblica. Sui motivi di questa esternazione si potrebbero scrivere libri interi. In sostanza, per farla in breve, il motivo di quest’odio così grande verso il presidente è dovuto al fatto che questi utilizza i soldi dello stato per gli ultimi! Invece di darli solo ed esclusivamente agli oligarchi ed ai gerarchi della chiesa cattolica, come avveniva un tempo, oggi i soldi pubblici vengono distribuiti anche ai più bisognosi.

In questi ultimi tempi, in Venezuela, si parla tanto dello “sperpero” di denaro in opere pubbliche che starebbe compiendo il governo. Secondo una parte, fortunatamente ristretta e circosritta ai grandi oligarchi di questo paese ed alle alte gerarchie cattoliche, che da sempre appoggiano l’oligarchia, investimenti in opere pubbliche, come il “metrocable” sono solo uno spreco di denaro pubblico. Il governo di questo paese presieduto dal Presidente della Repubblica, per esempio, ha investito centinaia di milioni di dollari nella costruzione di una funivia, il "metrocable" che collega una delle principali baraccopoli di Caracas, quella di San Agustin, al centro della città. In questa baraccopoli vivono decine di migliaia di persone che fino ad oggi ben potevano essere considerati gli ultimi degli ultimi; queli a cui mai nessuno governo ha rivolto uno sguardo e meno che meno un investimento di cosi grande spessore; quegli ultimi che nessuna religione prende mai in considerazione.

Fino ad oggi per andare o tornare dalla baraccopoli al centro della città, questi cittadini dimenticati da tutti gli dei che affollano il panorama religioso del nostro pianeta e da tutti i governi che si sono avvicendati, impiegavano da una a due ore. Adesso, con quest’opera di altisisma ingegneria, inaugurata lo scroso 20 gennaio, raggiungono il centro della città in pochissimi minuti. Non solo: gli investimenti del governo proseguono, dato che dopo aver servito la zona con un efficiente mezzo di trasporto, sta sostituendo le baraccopoli con edifici. Questo come tanti altri investimenti in educazione e sanità gratuita e per tutti, sono considerati solamente uno spreco di denaro pubblico per taluni squallidi personaggi, tra i quali l’alto prelato cattolico; di qui l’odio così grande che porta ad auspicare l’omicidio del Presidente!

Per l’istigazione all’omicido di un uomo ed in particolare del Presidente della Repubblcia in alcuni paesi, come negli Stati Uniti, è prevista la pena di morte. Personalmente sono sempre stato contrario alla pena di morte, tra l’altro utilizzata in decine di milioni di casi proprio dalla chiesa cattolica per liberarsi di persone che non condividevano la sua dottrina, quindi la rinnego anche in questo caso; però, sarebbe giusto che tale alto prelato cattolico finisca davanti ad un tribunale e se giudicato colpevole, come ogni cittadino normale dovrebbe finire in un carcere, possibilmente di massima sicurezza.

Immagino che anche in questo caso il potere della chiesa impedirà che si faccia giustizia e mai nessun giudice venezuelano oserà imputare un alto prelato cattolico. Sarebbe interessante conoscere l’opinione del papa su questo personaggio, che oltre a proteggere i preti pedofili, arriva perfino ad auspicare l’omicidio di un uomo, del Presidente della Repubblica del suo paese, Cosa pensa il papa di un suo arcivescovo che invece di predicare l’amore, la pace e la non violenza, istiga all’omicido? Per la religione cattolica non è un peccato gravissimo? Mah! Il papa, chiamasi Karol Wojtila o Joseph Ratzinger, abituato a coprire chi si macchia di reati gravissimi come la pedofilia, sicuramente coprirà qusto prelato che istiga all’omicidio del presidente del suo paese.

http://www.agoravox.it/Venezuela-Arcivescovo-protegge-i.html

IL VESCOVO BABINI DIFENDE IL PAPA DA EBREI E MASSONI

Domenica 11 Aprile 2010 17:02

IL VESCOVO BABINI DIFENDE IL PAPA DA EBREI E MASSONI
Roma. Abbiamo parlato di "baruffe" fra Chiesa ed Ebrei che si sono accentuate con lo scandalo pedofilia. Ma ormai più che di baruffe, si può parlare di un vero e proprio scontro che coinvolge anche alti prelati.
Non è un caso la nascita del sito PONTIFEX sul quale molte autorità ecclesiastiche difendono con vigore la posizione della Chiesa, rinunciando ad impossibili conciliazioni dell'inconciliabile, ad esempio la fratellanza con gli ebrei.

Senza dimenticare che la cultura biblica non è parte della civiltà europea, ma ne ha rappresentato una contaminazione, non si può neanche negare che la contaminazione cattolica ha avuto nei secoli grande importanza per i nostri popoli.

Non possiamo perciò rimanere indifferenti a questo scontro in atto che può diventare epocale. La speranza è che ne esca fuori quello che oggi tutti sanno, ma non dicono, e cioè che il dominio sionista sta diventando irreversibile e l'unica religione ammessa è quella olocaustica.

L'intervista su Pontifex del Vescovo Babini, emerito della Diocesi di Grosseto, mette in luce temi scottantissimi. È un fiume in piena il Vescovo Babini, anzi un vulcano. Altro che il lefebvriano vescovo Williamson ! Babini si scaglia contro Massoni ed Ebrei, mettendo in luce tutto quello che l'ipocrisia (o la paura?) ha finora tenuto sotto traccia.

Leggiamo cosa dice.

"La Chiesa deve chiedere perdono? E per cosa" si chiede Monsignor Giacomo Babini, Vescovo Emerito di Grosseto.Eccellenza alcuni giornali e voci isolate chiedono alla Chiesa una sorta di pubblico perdono per i preti pedofili: " penso che sia ora di dire basta. Di perdono ne abbiamo chiesti troppi e lo facciamo anche alla messa tutti i santi giorni. Pensino a farlo gli anglicani, tanto che molti di loro hanno deciso di passare al cattolicesimo, ora mi auguro che non ci imbarchiamo una bella dose di gay".
Poi aggiunge: " la pedofilia é una cosa orrenda e basterebbe un solo caso per far gridare allo scandalo, ma mi consta che anche in altre confessioni ve ne siano e in proporzione maggiore a quella della Chiesa cattolica".

Ma chi orchestra questa manovra?: " i nemici di sempre dei cattolicesmo, ovvero massoni ed ebrei e l'intreccio tra di loro a volte è poco facile da capire". Precisa: " ritengo che sia maggiormente ... ... un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza, loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi". Ora saltano: " ci sta poco da saltare. Le Scritture lo dicono bello chiaro.Magari lo erano in modo inconsapevole, hanno goduto della ignavia di Pilato, certo: ma deicidi sono, il crucifige lo hanno detto loro e non altri". Poi precisa: " la loro colpa fu tanto grave che Cristo premonizzò quello che sarebbe accaduto loro con il non piangete su di me, ma sui vostri figli".

Che cosa intende dire?: " l'olocausto fu una vergogna per la intera umanità, ma ad esso occorre guardare senza retorica e con occhi attenti. Non crediate che Hitler fosse solo pazzo. La verità é che il furore criminale nazista si scatenò per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei che strozzarono la economia tedesca. Una tanto veemente reazione si deve anche a questo, la Germania era stanca delle angherie di chi praticava tassi di interesse da usura".

Il suo non è un discorso politicamente corretto: " poco male, ma compito dei vescovi é parlare chiaro, sì sì, no, no. Furono deicidi e questo non lo dice Babini, lo dice il Vangelo, volete rinnegarlo o cambiarlo? Certo, per buonismo si arriva anche a questo". Precisa: " Cristo è il Redentore, è morto anche per la salvezza degli ebrei e di tutti e ciascuno di noi giornalmente lo crocifigge col peccato, ma dal punto di vista storico, si trattò di deicidio, bello e buono". Forse ci sta anche la lobby gay: " non lo dubito, anche loro se possono tirano sulla Chiesa. Bisogna trattare coloro che solo hanno tendenze omosessuali con delicatezza e senza ifierire, con misericordia. Ma accettino serenemante la loro croce e la malattia con santa rassegnazione. Altri invece praticano la omosessualità e persino se ne vantano. A loro dico che persino gli animali rispettano l'ordine della natura e loro no, da questo punto di vista meglio la regolarità degli animali".

Ma come ritiene la ostentazione gay?: " un vizio osceno, una cosa che denota mancanza di equilibrio e violazione della natura". Darebbe i sacramenti ad un gay conclamato?: " la comunione certo no.Per il funerale se dovessimo applicare il diritto canonico direi di no, ma alcune volte i parenti ti chiedono l'impossibile e pretendono una chiesa che lavora a gettone. Certo, bisogna sempre far prevalere la misericordia per quanto riguarda il suicida e credo che sia giusto dar loro il funerale. Per l'omosessuale che pubblicamente ha oltraggiato la chiesa e l'ordine etico direi no".

Non spetta a noi entrare nel merito delle affermazioni del Vescovo Babini, ma riteniamo che siano un passo avanti verso la sincerità e non l'ipocrisia.

Il "Politicamente Corretto" voluto dal Pensiero Unico Mondialista è la morte della verità.

Ben vengano gli scontri di idee, per evitare che, sopiti innaturalmente, creino nuovi e mortali scontri per l'intera umanità, specie se non riusciamo a fermare l'espansionismo israeliano.

Ellezeta

Domenica 11 Aprile 2010 17:02

http://www.viaroma100.net/notizia.php?id=21913&type=1

Vescovo tedesco si dimette: "Ho abusato di bambini". Nuovi particolari sulla vita di Marcial Degollado

Vescovo tedesco si dimette: "Ho abusato di bambini". Nuovi particolari sulla vita di Marcial Degollado
Mercoledí 07.04.2010 19:00

Choc in Norvegia, dove un vescovo di origine tedesca, Georg Muller, ha ammesso di aver abusato di un minore 20 anni fa. Insomma, non si placa la tempesta causata dal caso dei preti-pedofili sulla chiesa cattolica. Il vescovo cattolico norvegese, ma di origine tedesca ha confessato di aver abusato sessualmente di un ragazzo minorenne una ventina di anni fa. Lo scrive in apertura del suo sito la tv di stato norvegese, Nrk. In seguito a tale confessione il prelato ha dato le dimissioni nel giugno dello scorso anno. È il primo caso di pedofilia legato alla chiesa cattolica riportato in Norvegia.
IL CASO - Secondo la tv Nrk, il caso, come detto, riguarda Georg Mueller, ex vescovo cattolico di Trondheim, che il 7 giugno dello scorso anno si dimise inaspettatamente comunicando la decisione durante la celebrazione della messa domenicale. "È stato un abuso sessuale il motivo che lo ha spinto alle dimissioni» scrive il sito della tv pubblica norvegese, che aggiunge: "La Chiesa cattolica ha pagato alla vittima tra 400.000 e 500.000 corone norvegese (tra 50.000 e 65.000 euro circa) a titolo di risarcimento danni".

L'abuso venne commesso quando Mueller era ancora un semplice prete ed è prescritto per la legge norvegese, specifica Nrk, che riporta come l'attuale vescovo di Trondheim e Oslo, Bernt Eisvig, abbia riferito al Times di Londra che Mueller scelse di dare immediatamente le dimissioni quando venne informato delle accuse che lo riguardavano. Secondo il quotidiano norvegese Adresseavisen, la vittima era un chierichetto che ha mantenuto il segreto per circa 20 anni. È stato il vescovo di Stoccolma ad occuparsi dell'inchiesta. Nrk riporta che il caso è stato inviato al Vaticano, dove è stato valutato arrivando alla conclusione che Mueller, in quel momento vescovo di Trondheim, doveva dimettersi.

IL VATICANO: LE DIMISSIONI FURONO SUBITO ACCETTATE - Nel maggio 2009 il vescovo presento' le dimissioni, che vennero tempestivamente accettate dal Santo Padre, e in giugno lascio' la Diocesi. Si sottopose a un periodo di terapia e non svolge più attività pastorale. Dal punto di vista delle leggi civili il caso era prescritto. La vittima, oggi maggiorenne, ha finora sempre chiesto di rimanere anonima". Lo ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi confermando "le informazioni date nel Comunicato dell'Amministratore Apostolico di Trondheim (Norvegia), mons. Bernd Eidsvig, circa l'ex-vescovo di Trondheim, mons. Georg Muller, vescovo della Diocesi fra il 1997 e il 2009. La vicenda riguarda un caso di abuso sessuale di un minore dell'inizio degli anni 90, venuto a conoscenza delle autorita' ecclesiastiche nel gennaio del 2009". "La questione - assicura padre Lombardi - fu affrontata ed esaminata con rapidita' tramite la Nunziatura di Stoccolma, per mandato della Congregazione per la Dottrina della Fede".

IL CASO MARCIAL DEGOLLADO E LA SUA TRIPLA VITA - Travolto dallo scandalo pedofilia, padre Maciel Marcial Degollado aveva altri segreti da nascondere. Lo afferma il settimanale tedesco 'Stern', secondo cui il Vaticano si appresta a rendere noto entro la fine di aprile un rapporto riguardante l'incredibile vita sessuale di uno dei sacerdoti prediletti da Giovanni Paolo II e fondatore dell'ordine "Legionari di Cristo".

Stern afferma che Marcial Degollado, il quale secondo accuse risalenti anche agli anni '40 e '50 avrebbe abusato di decine di seminaristi minorenni, aveva una doppia vita con due donne, dalle quali ha avuto tre figli e che avrebbe addirittura abusato di uno di essi. Alle due famiglie che si era creato, padre Marcial Degollado aveva raccontato rispettivamente di lavorare per la Cia e di essere un manager della multinazionale petrolifera Shell. 'Stern' spiega che, pur essendo a conoscenza da tempo delle accuse sulla vita segreta del prete messicano, il Vaticano aveva bloccato ogni iniziativa nei suoi confronti.

Uno dei motivi di questo atteggiamento, secondo il settimanale, sarebbe dovuto al fatto che padre Marcial Degollado, oltre ad essere un efficace procacciatore di offerte in favore della Chiesa cattolica, era anche particolarmente protetto da Giovanni Paolo II. Secondo 'Stern', quando Benedetto XVI era a capo della Congregazione per la Fede un'inchiesta riguardante il prete messicano fu archiviata nonostante fosse suffragata da pesanti accuse.







tags: prete abusi vescovo tedesco

http://www.affaritaliani.it/cronache/prete-abusi-ammissioni70410.html

Pedofilia, un complotto contro il Papa. Il retroscena

Pedofilia, un complotto contro il Papa. Il retroscena
Sabato 27.03.2010 15:38





Che cosa sta succedendo? C'è un complotto contro la Chiesa? I casi di pedofilia si susseguono sulle pagine dei giornali. Quasi uno al giorno. Che cosa c'è di vero e di non vero in questa vicenda? E perché stanno venendo fuori tutti ora i casi di pedofilia (gravissimi) all'interno della Chiesa? Qualcuno vuole "fare fuori" Benedetto XVI? Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it da fonti accreditate vicine al Vaticano, la volontà è proprio quella di infangare la Chiesa. Si tratta, insomma, di una vera e propria campagna mediatica contro il Papa.

Un complotto, una deriva anticattolica di una certa cultura presente in Occidente. La voce della Chiesa, agli occhi di questa cultura, essendo libera e non manipolabile, crea non pochi problemi (si pensi alla costante difesa della vita e della dignità della persona contro gli interessi di parte). Non è un caso che molti di questi "episodi" e accuse di pedofilia vengano dall'estero. E non è un caso che la parola "lobby" sia stata coniata proprio nei paesi in cui è più presente questa matrice culturale. Ma andiamo con ordine.

Stiamo assistendo è un vero e proprio attacco che mira a screditare la Chiesa e il Pontefice attraverso armi principalmente mediatiche. Basta prendere in rassegna i casi che stanno riempiendo le pagine dei giornali. Hanno tutti la caratteristica di essere episodi del passato, già chiusi e noti, in gran parte già ripresi a suo tempo dai media. Che ora vengono ritirati fuori uno a uno, con una certa cadenza per massimizzare l'effetto.

Fin dall'inizio la manovra è stata chiara: arrivare al Pontefice. Si è partiti dal tentativo di coinvolgimento del fratello del Papa, riportando i due casi di abuso nel coro di Ratisbona che in realtà erano avvenuti anni prima dell'incarico di Georg Ratzinger e soprattutto erano già noti e chiusi giuridicamente. Ma il nome "Ratzinger" è comunque rimasto nei titoli. Poi è stato tirato fuori un altro caso noto e chiuso, quello del cosiddetto "padre H" nella arcidiocesi di Monaco all'inizio degli anni '80. Anche questo un caso trattato già a suo tempo, in cui l'estraneità dell'allora arcivescovo Ratzinger era stata chiaramente accertata, persino dal tribunale che giudicò l'accusato. L'ultimo caso uscito sul New York Times è un ulteriore tentativo: anche qui le carte dicono che la Congregazione per la Dottrina della Fede, consultata 20 anni dopo i fatti (gli abusi erano avvenuti negli anni '70), invitò a tenere il sacerdote in questione comunque alla larga dalle attività pastorali nonostante fossero passati così tanti anni senza evidenze di altri crimini e nonostante la stessa giustizia civile aveva archiviato il caso.

I NUMERI - Allo stillicidio dei casi singoli (sempre gli stessi da decenni rispolverati ad hoc) si unisce il gonfiamento delle cifre per dare l'idea di un fenomeno esteso e incontrollabile. Un esempio lampante è la cifra di 4000 casi di abuso negli Stati Uniti che continuamente viene ripetuta. Quello che si omette di dire è che su quelle 4000 accuse (non sentenze), quelle riguardanti casi di pedofilia sono state 950, che hanno portato a 54 condanne, in un periodo di quarant'anni. I sacerdoti negli Stati Uniti sono 109.000.

I DOCUMENTI .- Un altro elemento è la citazione impropria dei documenti come se ne esistessero di segreti redatti per coprire i crimini dei pedofili. La realtà è che nei due documenti più importanti (pubblici e consultabili anche online) il "Crimen sollicitationis" del 1922 riedito nel 1962 da Giovanni XXIII e nel "De delictis gravioribus" del 2001 firmato dall'allora Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede il Cardinal Ratinger c'è scritto chiaro e tondo che i crimini vanno puntualmente denunciati e perseguiti canonicamente. Il problema è che i documenti sono redatti in latino ed alcune cattiva traduzioni, unite a malafede, hanno portato a confondere frasi per il loro contrario. Ma anche qui nei titoli è rimasta la sensazione di disposizioni di occultamento dei casi dall'alto.

La realtà è che un sacerdote che si macchia del reato di pedofilia è una cosa ripugnante anche se è uno solo. Così come è terribile il fatto che qualche esponente della Chiesa abbia insabbiato e nascosto i casi. Ma dipingere la Chiesa come un covo di pedofili e il Papa e le gerarchie impegnate a nascondere non solo è falso, è esattamente il contrario della realtà.

IL RUOLO DEL PAPA E I CASI DI PEDOFILIA - Papa Benedetto XVI tra i papi contemporanei è senza dubbio quello che più si è speso per correggere questa piaga della Chiesa. Per farsi un’idea del suo atteggiamento nei confronti dei casi di abuso è da leggere la recente Lettera ai cattolici irlandesi dove il Pontefice stigmatizza con determinazione il fenomeno, ne indica la radice nell’allontanamento dalla vita di fede da parte di alcuni membri della Chiesa e più in generale in certe confusioni dovute alla secolarizzazione e alla cattiva interpretazione del Concilio Vaticano II; e invita con forza i vescovi che hanno coperto o non reagito adeguatamente a prendersi le responsabilità dei propri atti per far sì che non accada in futuro. Stessa chiarezza e determinazione che il Papa ha mostrato durante il suo viaggio negli USA quando ha incontrato le vittime degli abusi, così come ha fatto in Australia.

CASI IN DIMINUZIONE - Nel frattempo un recente rapporto della Conferenza Episcopale USA (http://www.usccb.org/comm/archives/2010/10-052.shtml) rileva che il numero delle denunce di presunti casi di pedofilia da parte di ecclesiastici ha raggiunto il minimo storico dal 2004 (da quando si sono iniziati a registrare). Un segnale in più che la “politica” di Benedetto XVI sta portando i suoi effetti. Come si è visto più che di un’emergenza incontrollata, qui si tratta di una piaga riguardante soprattutto il passato, a cui si sta mettendo mano con efficacia per raddrizzare le cose.

La realtà, dunque, sembra diversa. Mentre più di 400.000 sacerdoti e un miliardo di fedeli nel mondo si danno costantemente da fare, qualcuno sta puntando i riflettori su qualche decina di poveri malati per screditare l'intera Chiesa, Benedetto XVI in testa.

Di Benedetta Sangirardi



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http://www.affaritaliani.it/cronache/pedofilia_retroscena250310.html

"Preti pedofili, campagna sionista"

"Preti pedofili, campagna sionista"
11/4/2010

Il vescovo Grosseto poi smentisce
Bufera sul vescovo di Grosseto, Giacomo Babini. Lo scandalo pedofilia sui media - ha detto il religioso come riporta il sito Pontifex - non è altro che "un attacco sionista: loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo i giudei sono deicidi". Queste dichiarazioni hanno indignato gli ebrei Usa: il Rabbino Rosen ha chiesto ai vescovi di condannare Babini. Dure accuse anche contro i gay. Il monsignore poi ha smentito tutto in un comunicato.



"L'Olocausto - ha detto ancora il monsignore - fu una vergogna per l'intera umanità, ma adesso occorre guardare senza retorica e con occhi attenti. Non crediate che Hitler fosse solo pazzo. La verità è che il furore criminale nazista si scatenò per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei che strozzarono l'economia tedesca". Subito dopo, il Comitato Ebraico Americano ha chiesto alla Cei di condannare le parole "antisemitiche" del vescovo.

Nel mirino anche gli omosessuali
Dopo l'affondo contro gli ebrei, il vescovo attacca il mondo omosessuale. "Anche loro se possono tirano sulla Chiesa -dice il monsignore a Pontifex-. Bisogna trattare coloro che solo hanno tendenze omosessuali con delicatezza e senza ifierire, con misericordia. Ma accettino serenemante la loro croce e la malattia con santa rassegnazione. Altri invece praticano la omosessualità e persino se ne vantano. A loro dico che persino gli animali rispettano l'ordine della natura e loro no, da questo punto di vista meglio la regolarità degli animali".

"L'omosessualità ostentata è un vizio osceno, una cosa che denota mancanza di equilibrio e violazione della natura", ha aggiunto il religioso. Dura anche la presa di posizione sui sacramenti a un gay conclamato. "La comunione certo no - ha detto Babini-. Per il funerale se dovessimo applicare il diritto canonico direi di no, ma alcune volte i parenti ti chiedono l'impossibile e pretendono una chiesa che lavora a gettone. Certo, bisogna sempre far prevalere la misericordia per quanto riguarda il suicida e credo che sia giusto dar loro il funerale. Per l'omosessuale che pubblicamente ha oltraggiato la chiesa e l'ordine etico direi no".

"Mai espresso giudizi antesimi"
Il vescovo emerito di Grosseto, mons. Giacomo Babini, smentisce seccamente - attraverso un comunicato inviato dalla Cei - di aver mai espresso giudizi antisemiti, dai quali, anzi, prende le distanze. "In ordine ad alcune agenzie che mi attribuiscono dichiarazioni sui fratelli ebrei da me mai pronunciate, preciso - si legge nella nota firmata da mons. Babini diffusa dall'ufficio stampa dell'episcopato italiano - che in alcun modo ho espresso simili valutazioni e giudizi da cui prendo nettamente le distanze". "Rinnovo ai nostri fratelli maggiori nella fede la mia fraterna stima e piena vicinanza, in sintonia con il Magistero della Chiesa costantemente riaffermato dal Concilio Vaticano II in poi", aggiunge.



http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo478808.shtml

sabato 10 aprile 2010

Preti pedofili, accuse a Ratzinger

Preti pedofili, accuse a Ratzinger
9/4/2010
Lettera dell'85:"Non rimosse prete Usa"

Nel 1985, Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, in una lettera si oppose alla riduzione allo stato laicale di un sacerdote pedofilo Usa, padre Stephen Kiesle. Lo rivela l'agenzia di stampa Usa Associated Press. Secondo quest'ultima il Vaticano ha confermato la firma di Ratzinger sulla missiva. Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, non commenta: "Non rispondiamo a singoli documenti".




L'agenzia stampa statunitense ha ricostruito così i fatti. Nel 1981 la diocesi di Oakland chiese al Vaticano che padre Kiesle venisse rimosso, dietro indicazione dello stesso sacerdote; era l'anno di nomina di Ratzinger alla testa della Congregazione per la Dottrina della fede. In precedenza, nel 1978, il sacerdote era stato condannato a tre anni di libertà vigilata dopo non aver contestato le accuse di molestie e condotta lasciva a danno di due ragazzi nel rettorato di una chiesa nella zona della Baia di San Francisco. Nel 1982, il vescovo di Oakland, John Cummins, scrisse alla Congregazione per la dottrina della fede sostenendo la necessità che il sacerdote non venisse riammesso nel lavoro pastorale. "E' mia convinzione - scriveva - che non ci sarebbe scandalo se questa richiesta venisse accolta e che ci sarebbe maggiore scandalo alla comunità se a padre Kiesle fosse accordato di tornare al ministero attivo".

Ratzinger rispose nel 1985. Nella missiva, che l''Ap' ha fatto tradurre dal latino, il futuro Papa afferma che gli argomenti a favore della rimozione del sacerdote sono di "grande significato", ma aggiunge che simili azioni necessitano grande cautela e più tempo. Il cardinal Ratzinger consigliava al vescovo americano di assicurare al sacerdote "la massima cura paterna possibile". Ratzinger sottolineava poi che qualunque decisione relativa alla riduzione allo stato laicale di padre Kiesle doveva tenere in considerazione "il bene della Chiesa universale" e il "danno che concedere la dispensa può provocare nella comunità dei credenti in Cristo, in particolare considerando la giovane età" del sacerdote, che all'epoca aveva 38 anni. L''Associated Press' riferisce che, a quanto documentato dagli archivi di Oakland, la diocesi tornò a chiedere che il sacerdote venisse rimosso.

A padre Kiesle furono rimossi i poteri sacerdotali nel 1987. I documenti non indicano che ruolo ebbe Ratzinger nella decisione. Nel 2002 il sacerdote fu arrestato con 13 accuse di molestie dagli anni Settanta. Nel 2004 fu condannato a sei anni di prigione per gli abusi su una bambina di sei anni. Oggi ha 63 anni.

In serata il Vaticano ha smentito il significato della lettera. "L'allora cardinale Ratzinger non coprì il caso ma, come si evince chiaramente dalla lettera, fece presente la necessità di studiare il caso con maggiore attenzione. Da tener presente che la rimozione dall'incarico era allora competenza del vescovo locale e non della Congregazione della Dottrina della fede" dichiara il vicedirettore della sala stampa vaticana, padre Ciro Benedettini. In precedenza, il portavoce vaticano padre Lombardi aveva affermato che il Papa "è un Pastore all'altezza di affrontare con alta rettitudine e sicurezza questo tempo difficile, in cui non mancano critiche e insinuazioni infondate".



http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo478710.shtml

Orrore nel convento tedesco di Ettal

Orrore nel convento tedesco di Ettal
10 03 2010

Lo riferisce il settimanale Focus riferendo di abusi sessuali e torture. Sono quindici i religiosi sotto accusa. Quello di Ettal e' il convento con cui lo scandalo dei preti pedofili fece il suo ingresso in Baviera, la regione di Papa Benedetto XVI.

Berlino, 10-04-2010

E' stato approntato, e secondo chi l'ha stilato e' in grado di togliere il sonno, il rapporto conclusivo sugli abusi sessuali e ma soprattutto i maltrattamenti perpetrati nel convento tedesco di Ettal. Lo riferisce il settimanale Focus riferendo in un'anticipazione che, nel cosiddetto monastero degli orrori, fra le torture praticate c'era anche quella di far mangiare lucertole vive.

Sono quindici i religiosi sotto accusa, tra cui come noto anche l'abate gia' dimessosi assieme ad un priore allo scattare dell'inchiesta giudiziaria nel convento dell'Alta Baviera. Lo ha stabilito il rapporto dell'inquisitore speciale nominato dall'Arcivescovato di Monaco e Frisinga, l'avvocato Thomas Pfister, che presentera' il dossier "nei prossimi giorni", scrive Focus.



Pfister ha parlato con monaci, telefonato con ex-allievi e valutatato 75 accuse scritte: "Vi si riferiva di orrori cosi' anormali che la notte non potevo dormire", ha detto il legale in dichiarazioni alla rivista riferendosi agli abusi subiti dalle vittime, che ora sono tra i 30 e i 60 anni.



Vi sono state denunce di botte con i bastoncini da sci, di timpani rotti per i colpi alle orecchie e di "tritoni" (una specie di lucertole anfibie come le salamandre) che i ragazzini erano costretti a mangiare vive, scrive ancora l'autorevole settimanale. L'abate del convento benedettino dal 1973 al 2005, e prima insegnante ed educatore, era considerato "indomabile picchiatore" che, ha riferito Pfister, avrebbe spesso fatto sbattere la testa degli scolari contro un pulpito. Quello di Ettal e' il convento con cui lo scandalo dei preti pedofili fece il suo ingresso in Baviera, la regione di Papa Benedetto XVI.



http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=139754

venerdì 2 aprile 2010

Pedofilia, la denuncia del padre di una bambina:"Un prete molestò mia figlia: lo hanno coperto"

il Giornale.it


articolo di venerdì 02 aprile 2010

Pedofilia, la denuncia del padre di una bambina:
"Un prete molestò mia figlia: lo hanno coperto"
di Luca Fazzo

Dopo le rivelazioni del magistrato milanese Forno sui casi nascosti in Italia, il racconto choc: "Aveva 7 anni quando il prete le mise le mani addosso. Dopo la denuncia i salesiani mi hanno isolato ". Ma non è il matrimonio a guarire i preti malati
«Vuole sapere quale fu la reazione dei salesiani quando denunciai il prete che aveva messo le mani addosso a mia figlia? Fu una reazione molto semplice. Mi dissero: lei non doveva andare dai giudici, doveva venire da noi, adesso si arrangi. E da quel giorno mi hanno fatto terra bruciata intorno». Il signor G. è il padre di una bambina di dieci anni. Ne aveva sette quando raccontò alla nonna cosa era successo in oratorio, dopo che don Marco l’aveva presa in braccio. Oggi don Marco è sotto processo a Milano per violenza sessuale: l’altro ieri un’altra udienza, la prossima il 21 aprile, la sentenza in maggio. Ma più della passione morbosa di un vecchio prete per una ragazzina, la storia che racconta il signor G. parla di qualcosa di ancora più sconcertante, che è la reazione delle gerarchie ecclesiastiche alla sua denuncia. È un racconto che fa capire a cosa si riferiva Pietro Forno, procuratore aggiunto della Repubblica a Milano, quando nell’intervista al Giornale di ieri accusava i vescovi di coprire quanto accade nelle loro diocesi «per paura dello scandalo». «Da loro - affermava il magistrato - non mi è mai arrivata una sola denuncia, eppure sanno molte cose più di noi».

Apriti cielo. Eppure, a parlare con il signor G. si direbbe che Forno sia stato fin troppo cauto. Perché in questo caso i superiori del prete sotto accusa non si sono limitati a insabbiare. Hanno reagito ribaltando le parti, trasformando la vittima in colpevole, isolando lei e la sua famiglia, fino a costringerli a lasciare la cittadina alle porte di Milano dove tutto è accaduto.

«Prima di allora, io con i salesiani avevo sempre avuto un buon rapporto. Con me erano stati generosi, mi avevano aiutato quando ero in difficoltà. Ero un “mammo”, un padre single con due figli, e faticavo ad arrivare a fine mese. Dopo la mia denuncia è cambiato tutto. Ci hanno chiuso le porte dell’oratorio. Hanno impedito ai miei figli di fare la comunione e la cresima. Hanno rifiutato la loro iscrizione ai campi estivi. Hanno detto in giro che mia figlia si era inventata tutto perché io volevo estorcere del denaro alla chiesa. Ma quale padre al mondo costringe la figlia a inventarsi un racconto così?». E riferisce il racconto della figlia. Un racconto orribile, ripetuto più volte dalla piccola agli psicologi che non hanno trovato in lei contraddizioni né indizi di menzogna.

«Eppure io ho aspettato tre mesi prima di sporgere denuncia. Ero andato dal parroco, e lui mi disse: “Caspita, cosa mi dici, eravamo già in preallarme perché altre mamme si erano lamentate di don Marco, adesso chiamiamo subito l’ispettore e vediamo il da farsi, tu intanto sta zitto e non perdere la calma”. Sembrava sinceramente deciso a fare qualcosa. Poi arrivò l’ispettore dei salesiani. Non volle mai incontrarmi, e lì cominciai a capire che la musica era cambiata».

Dopo tre mesi senza che accadesse nulla, il signor G. si decise a sporgere denuncia. E da quel momento, racconta, cominciò intorno a lui l’operazione terra bruciata. «Mi aizzarono contro gli altri parrocchiani. Ordinarono a tutti di chiudermi le porte in faccia. Mi trovai di fronte ad un’organizzazione, quella dei salesiani, che ha nell’obbedienza assoluta una delle sue regole. Ma nel frattempo le indagini andavano avanti. La Procura mise sotto controllo un po’ di telefoni. Oggi quelle intercettazioni sono agli atti del processo, e raccontano bene come e perché si cercò di insabbiare tutto. Il parroco di Arese, quello che doveva vigilare su don Marco, viene ascoltato mentre fa sesso al telefono. L’ispettore capo viene intercettato mentre ordina a tutti le versioni da fornire agli inquirenti, per addomesticare le indagini. Una mafia. E tutto per nascondere la verità, perché non si scoprisse che c’erano due preti pedofili che dietro lo schermo di una onlus e dietro il nobile scopo delle adozioni a distanza violentavano i bambini. Che c’era un prete che si faceva mandare i bambini di due anni dicendo “portami quel negretto”».
Don Marco, va detto, ha negato tutto. E ancora l’altro ieri, in aula, in tribunale, tra le lacrime ha giurato di «non avere mai fatto niente di male». «Peccato - dice il signor G. - che abbia mentito durante tutte le indagini. Quando io sporsi la denuncia lui per sostenere che mi ero inventato tutto disse che mia figlia non l’aveva mai vista, che non era mai stata nel suo ufficio, e soprattutto che non c’era mai stata da sola. Solo adesso, in aula, ha ammesso che mia figlia è stata lì, da lui, senza nessun altro, e che l’ha presa in braccio. Ma per i salesiani io continuo ad essere quello che si è inventato tutto. D’altronde mi avevano avvisato: “Se sporge denuncia, stia sicuro che gliela faremo pagare cara”».

http://www.ilgiornale.it/interni/pedofilia_padre_bimba_denuncia_un_prete_molesto_lhanno_coperto/02-04-2010/articolo-id=434331-page=0-comments=1



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